Nomi | Messier 9, M9, NGC 6333 |
Tipologia | Ammasso globulare |
Costellazione | Ofiuco |
Ascensione retta | 17h 20 m04.61s |
Declinazione | -18° 31′ 44.1″ |
Distanza | 25.800 anni luce |
Magnitudine | 7.9 |
Dimensioni | 5.5′ x 5.5′ |
Come osservare l’ammasso globulare M9
La costellazione di Ofiuco è priva di stelle luminose, e individuare M9 non è facilissimo.
Per prima cosa conviene localizzare la posizione della stella Eta Ophiuchi: l’ammasso si trova circa tre gradi a Sud-Est di questa.
Le dimensioni di questo ammasso sono piuttosto ridotte, per cui nei binocoli la visione che si ottiene non è eccezionale; con un piccolo telescopio non è possibile risolvere l’ammasso in stelle,
ma la condensazione centrale appare evidente.
Trattandosi di un ammasso dalla bassa concentrazione centrale, i telescopi di medio-grande apertura riescono invece a risolvere M9 in stelle con facilità.
Caratteristiche
M9 è uno degli ammassi globulari situati più vicino al nucleo galattico; il suo diametro reale si aggira sui 90 anni luce e si trova all’interno di una nube interstellare che riduce la quantità di luce che giunge fino a noi.
L’attrazione gravitazionale ad opera del centro della Galassia agisce su questo ammasso deformandolo e rendendolo leggermente più appiattito della norma.
Al contrario di altri oggetti più luminosi, il primo ad osservare M9 fu proprio Messier, nel 1764.
Messier non riuscì a risolvere le stelle dell’ammasso, come risulta dai suoi appunti dove lo classifica come ‘nebulosa’, nel 1783 fu Herschel a determinare che si trattava di un ammasso stellare e osservando anche il colore delle stelle più luminose di M9.