Osserviamo Urano e Nettuno

Se si elencano i pianeti del nostro sistema solare in ordine di grandezza, dopo i giganti Giove e Saturno vengono Urano e Nettuno, che le osservazioni effettuate da Terra e dalla sonda Voyager 2 hanno dimostrato essere composti di ammoniaca, acqua e metano allo stato liquido, dunque simili proprio a Giove e Saturno, con i quali hanno anche il comune il fatto di possedere degli anelli.

La maggiore distanza dalla Terra di questi due pianeti fa però si che Urano e Nettuno non siano osservabili se non con l’aiuto di strumenti, tanto che Urano fu scoperto solo nel 1781 da William Herschel con l’aiuto dei suoi telescopi, i più potenti e meglio realizzati dell’epoca, mentre Nettuno venne individuato soltanto nel 1846, grazie ai calcoli matematici, dopo che le osservazioni di Urano avevano evidenziato delle irregolarità nella sua orbita che dovevano essere provocate da un ulteriore pianeta esterno.

Pur non spettacolari come Giove e Saturno, è comunque interessante osservare Urano e Nettuno, e, specie nel caso del primo, non ci sono particolari difficoltà a individuarlo.

Data la loro grande distanza dalla parte interna del sistema solare, la luminosità e il diametro apparente di Urano e Nettuno rimangono praticamente immutati nel corso dell’anno, per cui non c’è praticamente alcuna differenza se li si osserva intorno all’opposizione al Sole o in altri periodi dell’anno in cui essi siano visibili.


Se osservati con un telescopio, entrambi mostrano un piccolo dischetto sul quale si può tentare di distinguere qualche accenno di colore: un verde tenue per Urano e un leggero azzurro per Nettuno.

Mentre negli scorsi anni Urano e Nettuno sono stati apparentemente più vicini in cielo, adesso si trovano in due costellazioni diverse (Urano nei Pesci, Nettuno nell’Acquario), e la distanza è destinata ad aumentare, con Urano che ‘allunga’ in direzione Est anno dopo anno.

Come osservare Urano e Nettuno tra il 2014 e il 2015

Nel 2014 l’opposizione al Sole di Nettuno avviene il 28 Agosto, quella di Urano il 7 Ottobre.

Individuare e osservare Urano.

Da qui alla fine del prossimo inverno, Urano sarà facilmente individuabile, trovandosi poco a Sud delle stelle Epsilon e Delta della costellazione dei Pesci, e nelle sue immediate vicinanze apparirà come l’astro più luminoso.

Cartina per osservare Urano tra il 2014 e il 2015

Rimanendo sempre di magnitudine 5.7-5.8, in condizioni ottime di visibilità, Urano potrebbe essere visibile ad occhio nudo; in ogni caso con un binocolo e facendo riferimento ad una carta stellare come quella di quest’articolo lo si potrà distinguere e seguirne il movimento tra le stelle riosservandolo nei giorni seguenti.

Con un buon binocolo si può notare che la sua luce è più stabile di quella delle altre stelle, e si può tentare di individuare il suo colore.

Per distinguere Urano in modo definitivo dalle stelle e vedere il suo dischetto, emulando quanto fece Herschel quando lo scoprì, serve un telescopio con un oculare che fornisca almeno un centinaio di ingrandimenti, in condizioni atmosferiche stabili: il diametro apparente di Urano è di soli 3.7″, inferiore dunque a quello di Marte nelle peggiori condizioni di osservabilità.

Individuare e osservare Nettuno.

A parte la minore luminosità, Nettuno si presenta in condizioni di osservabilità simili a quelle di Urano: si trova nella costellazione dell’Acquario (come si vede nella cartina il suo spostamento nel corso del’anno è minimo) e dunque sorge e tramonta circa un’ora prima del suo omologo.

Cartina per osservare Nettuno tra il 2014 e il 2015

La sua posizione nei pressi della stella Sigma Aquarii (magnitudine 4.8) ne rende piuttosto facile ‘individuazione; certamente la cosa è più problematica rispetto a Urano viste la magnitudine (pressoché costante sul valore di 7.8): nell’area le stelle che hanno una luminosità simile sono tante.

Il diametro apparente di Nettuno non raggiunge i 2.5″ (e la scarsa altezza sull’orizzonte non aiuta per quanto riguarda la stabilità atmosferica), per cui servono 150 ingrandimenti o più per sperare di distinguere il suo disco, il cui colore dovrebbe andare dal grigio all’azzurro.

Osservare i satelliti di Urano e Nettuno

L’osservazione delle lune di questi due pianeti giganti è piuttosto difficile, ma può costituire una sfida avvincente per un astrofilo dotato di una buona strumentazione; diciamo subito che bisogna essere in grado di raggiungere la 14a magnitudine (un buon punto di partenza sarebbe l’avere già osservato Plutone in passato).

I principali satelliti di Urano sono Ariele, Umbriele, Titania e Oberon; di questi Titania è il più debole (14a magnitudine), mentre gli altri si attestano sulla tredicesima.

L’ideale è procurarsi una cartina che, al pari dei satelliti di Giove, ne mostri la posizione esatta rispetto al pianeta; utilizzando l’ingrandimento massimo disponibile si potranno ridurre i problemi dovuti alla luminosità di Urano, che potrebbe sottrarli alla nostra vista.

L’unico satellite di Nettuno visibile con una strumentazione amatoriale invece è Tritone, e in questo caso la sua distanza apparente dal pianeta è tale da annullare problemi di ‘abbagliamento’.

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