Nelle sere di primavera inoltrata, il cielo in direzione Sud è dominato dalle costellazioni del Leone e della Vergine, le cui stelle principali, rispettivamente Regolo e Spica, sono di prima magnitudine.
La forma di queste due costellazioni è facilmente distinguibile: le stelle del Leone ricordano in effetti la forma di un felino coricato a terra, mentre la Vergine forma una caratteristica “Y” la cui base è Spica.
Al di sotto del Leone e della Vergine, dunque più basse sull’orizzonte, si trovano le costellazioni minori del Corvo e del Cratere, e più verso Ovest, l’Idra.
Rivolgendo lo sguardo in direzione Ovest possiamo ancora osservare alcune costellazioni del cielo invernale che si approssimano al tramonto: i Gemelli, il Cane Minore e il Cancro; verso Est viceversa stanno sorgendo le costellazioni del cielo estivo: lo Scorpione con la brillante Antares, Ofiuco, costellazione molto estesa anche se priva di stelle luminose e più tardi il Sagittario e l’Aquila.
In direzione Sud ma più alte nel cielo troviamo la costellazione di Boote con la luminosissima Arturo, il Serpente, la Corona Boreale e Ercole, mentre ancora più a Nord brillano le sette stelle del Gran Carro, che fa parte dell’Orsa Maggiore.
A Nord-Est sorgono la costellazione della Lira e il Cigno, rispettivamente con Vega e Deneb come stelle principali.
Osserviamo alcuni ammassi globulari
La primavera, oltre ad essere il migliore periodo per le galassie (si veda in proposito l’articolo del cielo di Aprile), offre l’opportunità di osservare una serie importante di ammassi globulari, oggetti che invece mancavano nel cielo invernale.
Si può iniziare con M3, ammasso piuttosto luminoso situato nella piccola costellazione dei cani da Caccia, compresa tra l’Orsa Maggiore e Boote.
Nelle vicinanze, più debole di una magnitudine ma ugualmente esteso si trova invece M53.
Ancora più luminoso ed esteso appare invece M5, nella testa del Serpente; per riuscire a risolvere le stelle che lo compongono occorrono però strumenti molto potenti essendo queste al massimo di 14a magnitudine.
Proseguendo verso Est si arriva alla costellazione di Ercole con il famosissimo M13, visibile ad occhio nudo come una debole stellina; le sue stelle principali sono risolvibili con un telescopio medio, ma anche un piccolo strumento fornisce immagini molto soddisfacenti di questo ammasso globulare.
Sempre in Ercole si trova M92, più debole e meno esteso.
Se lo Scorpione è già visibile, vale la pena di osservare la sua stella principale, la rossa Antares (il cui nome significa ‘rivale di Marte’, visto il colore quasi identico.
Poco a ovest di Antares si trova l’ammasso globulare M4, dall’aspetto meno denso degli altri ma molto soddisfacente anche in un piccolo telescopio.
Che cosa | Nome | Costellazione | Magnitudine | A.R. | Declinazione | Distanza (anni luce) |
Ammasso globulare | M3 | Cani da caccia | 6.30 | 13h42m53.08s | +28°18’42.1″ | 30600 |
Ammasso globulare | M53 | Chioma di Berenice | 7.70 | 13h13m37.52s | +18°05’25.9″ | 56400 |
Ammasso globulare | M5 | Serpente (testa) | 5.70 | 15h19m21.35s | +02°01’53.9″ | 56400 |
Ammasso globulare | M13 | Ercole | 5.80 | 16h42m14.53s | +36°26’24.0″ | 22200 |
Ammasso globulare | M92 | Ercole | 6.50 | 17h17m34.30s | +43°07’05.6″ | 26100 |
Ammasso globulare | M4 | Scorpione | 5.40 | 16h24m30.98s | -26°33’53.1″ | 6800 |